❝Così dopo tre anni è finita la guerra mondiale e io possedevo 3 capri di mio proprietà a quasi 10 anni di età, mi sentivo uomo fiero che possedevo 3 capri. Finita la guerra mio padre ritornava grazie a Dio vivo e sano, ma nella nostra casa regnava la miseria, più guaio ancora finita la guerra, vi è stata una malattia infettiva chiamata la spagnola, anche mio padre e quasi tutto il popolo erava infettato, e l’agente moriva accatastrofi nel nostro piccolo paese parte 5 parte 6 algiorno. Algiorno morivano tante volte due o tre in una famiglia, anche mio padre appreso quel male, ed è arrivato impunto di morire fino a portarle il Viatico elestremenzione il nostro Parroco vicini di casa, si chiamava Padre Ferriero da una nobile famiglia di Vicari, all’ora eravamo 4 fratellini forse Dio l’àvuto pietà e le à fatto campare.
Era l’inverno 1918 giorno dell’Immacolata. 8 Dicembre è nato il quarto mio fratello, mio padre nell’etto moribondo quel piccolo fratellino nato, mia zia Paola sorella di mia mamma lo à messo sotto il sciallo e lo andato a Battezzare e le à messo il nome Pietro Domenico, perché suo marito gli era morto in guerra e si chiamava Domenico. In quella nostra casa regnava la vera miseria non vi era pane no vitto e no legna per fare unpo di calore in casa, vi era mio nonno il padre di mia mamma, che li portava umpo di cibo, ma anche lui è morto con la spagnola nella fine di dicembre lo stesso anno, vi erano dei parenti e vicini che ogni giorno chi unpiatto di ceci, chi ganguzi, chi lenticchie o fave così abbiamo passato l’inverno del 1918, mio padre è cominciato sempre migliorando io e anche i miei fratellini cercavamo aiutare la mia mamma ma che cosa potevamo fare, ogni tanto andavamo a cercare legna per le campagne vicine. Trovavamo ramoscielle di legna verde e facevamo un mucchio arrivate accasa accentevamo fuoco, nel fuocolaio e il fumo ci faceva piancere l’occhi❞.
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(dalla memoria di Tommaso Bordonaro, conservata presso l’Archivio diaristico nazionale di Pieve Santo Stefano)
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il libro edito da Navarra Edizioni
Il padre di Tommaso torna dall’America e subito parte per il fronte. Il bambino, ancora in tenera età, non può frequentare la scuola perché deve lavorare per aiutare la famiglia: con i suoi risparmi riesce a comprare tre capre che poi rivenderà per consentire al padre, sopravvissuto alla grande guerra ed alla “spagnola”, di acquistare un asino. La Sicilia del primo novecento è descritta nella sua povertà, nelle sue feste e nelle sue tradizioni con semplicità ed efficacia.